
"Alcune persone sono così. Aspettano, si spostano da una stanza all'altra e aspettano, piangono e aspettano, stanno seduti in poltrona e aspettano, aspettano di sposarsi, aspettano di diventare genitori, aspettano che figli si laureino, aspettano che sia pronto da mangiare, che arrivi il weekend, che il salario aumenti
.”
Uno dei libri più tristi e angoscianti che abbia mai letto. C’è tutto: la guerra, l’amore impossibile, la negazione del sé, la morte, l’infanzia infelice, l’ingiustizia, il tradimento, la pazzia, la depressione, la povertà, la miseria. E l’elenco potrebbe continuare.
Ciononostante, il libro avvince e si fa leggere. Non per la morbosa curiosità di sapere cos’altro di tragico possa capitare ai protagonisti, ma perché è scritto veramente bene, tanto da aver vinto un importante premio letterario in Finlandia, paese d’adozione dell’autore.
Un autore piuttosto giovane, per altro, che quindi, data l’età, dimostra una capacità fuori dal comune di scandagliare l’animo umano nei suoi dolori e nelle sue sofferenze.
Molti i riferimenti al clima sociale e bellico del Kosovo degli anni Novanta: un utile ripasso di ciò che l’odio etnico e religioso può produrre.
Da leggere, magari con l’animo predisposto.
Interessante!! Lo inserisco nella lista “libri da leggere”!!
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