
Nove decimi di banalità e un decimo, finale, di tragedia. Noia e tristezza, in altri termini.
Lo spunto, le altalenanti vicende di una coppia tra i venti e i quarant’anni, la determinazione nel restare insieme oltre l’ordinaria quotidianità che spegne i rapporti, sembrava interessante, invece…
Peccato, da Genovese mi aspettavo di più: oltre che regista è stato anche sceneggiatore di quel grandissimo film che è Perfetti sconosciuti.
Stavo per scrivere che sembra scritto per portarlo sullo schermo, poi ho scoperto che già è stato fatto. Probabile che il film sia migliore del libro.
Evitabilissimo, decisamente.
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