
Rovistando tra le offerte stracciate delle case editrici a volte si scoprono delle perle, come questo romanzo di Osamu Dazai. Premesso che non sono appassionato di letteratura giapponese, l’ho preso perché invogliato dalla quarta di copertina e perché mi piace uscire ogni tanto dai sentieri letterari conosciuti (da me) e provare a leggere cose nuove.
In realtà questo libro, scritto nel 1948 e ambientato negli anni Trenta del Novecento, è un giapponese spurio, dato che l’influenza della letteratura occidentale è evidentissimo sia nello nello stile che nell’impianto. Ma è soprattutto la profondità psicologica a evocare certi romanzi otto-novecenteschi europei.
La trama è abbastanza semplice: la storia di un giovane di buona famiglia che, perso fra il rifiuto della società e il desiderio/bisogno di essere da questa accettato, finisce schiavo dell’alcol e del sesso (nel testo, delle donne: l’epoca impediva evidentemente all’autore di essere troppo esplicito), nel maldestro tentativo di esorcizzare la solitudine.
Più scorrevano le pagine, più mi salivano alla mente alcuni personaggi di Dostoevskij (soprattutto di Memorie del sottosuolo e Delitto e castigo). Sia per i tormenti di questi, sia per l’abilità dell’autore di descriverne gli stati d’animo con un’accuratezza tale da far pensare che descrivesse se stesso.
Andando poi a leggere la biografia di Dazai, ho scoperto che in effetti la sua storia ricalca perfettamente la trama del romanzo, epilogo compreso.
Anche se pressoché sconosciuto da noi (il fatto che sia offerto a 5 euro la dice lunga), in Giappone ha venduto qualcosa come dieci milioni di copie e ha ispirato alcune serie di manga, disponibili anche su Youtube: evidentemente le tematiche affrontate restano, dopo più di settant’anni, decisamente attuali.
Tra i libri ambientati in Giappone è molto bello anche quest’altro: https://wwayne.wordpress.com/2022/05/01/il-mio-anno-a-tokyo/. L’hai letto?
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No, lo tengo presente, grazie.
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Colgo l’occasione per dirti che mi sono appena iscritto al tuo blog. Grazie a te per la risposta! 🙂
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