
Un formidabile affresco lungo quattro secoli su un pezzetto di mondo che è stato spesso al centro di eventi storici tumultuosi le cui ricadute hanno cambiato a volte le vicende europee.
Abilissimo l’autore nel mescolare i grandi avvenimenti politici ai fatti privati dei tanti personaggi del romanzo, mostrando al lettore una Storia fatta di tante storie minute e apparentemente insignificanti. Una Storia subita, più che agita dagli abitanti di questa terra.
Abilissimo anche nel far ruotare il racconto attorno a un oggetto inanimato, un ponte, dalla sua costruzione nel 1500 alla parziale distruzione agli inizi della prima guerra mondiale, dopo essere stato cerniera fra imperi e nazioni ma anche strumento di travaso di popoli e religioni.
Una lettura utile anche per comprendere l’ascesa e la caduta dei domini ottomano e austroungarico, il formarsi delle spinte nazionalistiche del Novecento, e tutto ciò che è stato alla base dei sommovimenti degli animi e degli intelletti delle popolazioni balcaniche. E non solo: perché siamo tutti attori illusoriamente mossi dal libero arbitrio ma in realtà, molto spesso, semplicemente figli ciascuno del proprio tempo.