Non c’è fede che tenga – Cinzia Sciuto

Poche volte in vita mia ho rilevato un’adesione tanto profonda tra il mio pensiero e quello espresso in un libro.

Il laicismo quale unica via per il rispetto completo e reale dell’individuo, ma soprattutto il diritto dei singoli al di sopra delle regole dei gruppi e delle comunità di appartenenza di ciascuno. In altri termini, il patto politico-legislativo, base degli Stati sovrani, applicato realmente e senza eccezioni, soprattutto nei confronti delle associazioni religiose, la cui etica viene altrimenti posta al di sopra dei valori universali.

L’identità collettiva mostrata per quello che quasi sempre è: una patacca la cui definizione si fonda spesso sull’esaltazione di un passato mai esistito. Il multiculturalismo visto come una sorta di segregazionismo o autosegregazionismo perché imprigiona le persone all’interno dei gruppi di nascita.

L’uomo al centro di tutto. Fallace, certo, ma almeno libero di evolversi e non condannato a restare per sempre ciò che non è.

Oriente e Occidente, massa e individuo – Federico Rampini

Mi piace molto Rampini, forse per questo avevo aspettative un po’ alte su questo libro. Interessantissimo il tema, il confronto millenario fra Oriente e Occidente, dal punto di vista culturale, sociale e politico. Aspettative in parte deluse: se da un lato ci sono alcuni capitoli molto acuti per l’analisi e la visione generale della questione, dall’altra molte pagine sembrano scritte un po’ frettolosamente e offrono una panoramica tanto veloce e generale di alcuni argomenti da risultare superficiali.
Vero è pure che per approfondirli tutti ci sarebbe voluta un’enciclopedia.
Quello che emerge chiaro da questo libro è che la schiacciante superiorità economica e militare dell’Occidente è relativamente recente (alcuni secoli, e per grossa parte dovuta al saccheggio delle colonie dalla fine del Medioevo in poi) e che probabilmente siamo davvero prossimi a un riequilibrio, cui la pandemia sta forse dando un’accelerazione.

Helgoland – Carlo Rovelli

Partendo da una remota isola del Mare del Nord, l’autore racconta la storia della genesi e dell’evoluzione della teoria dei quanti in modo abbastanza semplice, almeno nei limiti concessi della enorme complessità della teoria stessa.
L’ho preso perché di meccanica quantistica ho sempre saputo meno di zero e ora, grazie a questo libro, qualcosa l’ho compresa, almeno di cosa si tratta per sommi capi (visto il mio personale punto di partenza mi ritengo soddisfatto).
Il libro è davvero ben scritto – Rovelli maneggia la lingua italiana in modo eccellente – e non è assolutamente un manuale di fisica. Piuttosto un trattato divulgativo di filosofia, a riprova di quanto le scienze umanistiche siano strettamente connesse con la fisica.
Comunque, Schrödinger il gatto nella stanza non ce l’ha mai messo veramente!

La società signorile di massa – Luca Ricolfi

Nell’accezione storica una società signorile è quella impostata su una grande maggioranza di individui che lavora con paghe basse o da fame per permettere a una piccola e facoltosa minoranza di concedersi agi e lussi, o semplicemente i consumi, senza guadagnarseli con il proprio lavoro diretto.

La tesi di questo libro è che in Italia il sistema signorile si è esteso alla maggioranza degli individui. L’idea sembra riprendere il concetto sviluppato anni fa dalla sociologia americana del terzo/due terzi (due terzi di società ricca, un terzo di società povera); che però, lavoravano entrambi.

La novità, secondo l’autore, sta nel fatto che nel nostro paese, unico tra tutte le nazioni, le posizioni di privilegio si basano sulla rendita e non sul lavoro. Un dato significativo: il numero occupati è intorno al 45% della forza lavoro, la maggior parte degli italiani, quindi, vive senza lavorare. E non in miseria, dato che sotto l’indice di povertà ci sta solo il 5%, immigrati inclusi (che costituiscono ovviamente la maggioranza di quest’ultimo gruppo).

Il libro spiega dettagliatamente la teoria, e lo fa in modo assolutamente documentato e convincente. Impossibile riassumerla in poche righe e comunque non avrebbe senso farlo qui. Fornisce inoltre un’analisi impietosa della situazione dei giovani e delle prospettive loro e dell’Italia tutta.

Dice anche tantissime altre cose molto interessanti, con l’imparzialità dello studioso. Dovrebbero leggerlo i nostri politici per capire che continuare a parlare di Nutella e rosari ci porterà, neanche troppo tardi, alla rovina. Ma possiamo scommettere che non lo faranno.

Possiamo però leggerlo noi, per capire, per non abboccare. E per tornare a parlare di politica con serietà e cognizione e non con l’enfasi cieca dei tifosi da stadio.

Chi volesse farsi un’idea, qui trova una bella intervista all’autore: https://luz.it/spns_article/intervista-luca-ricolfi-societa-signorile-massa/